Il culto di Sant’Elena in Sardegna ha origini antichissime che risalgono fino al quarto secolo d.c. con l’ingresso della Chiesa Greca in Sardegna, rafforzandosi poi con i Bizantini. Intorno al 1200 venne costruita a Quartu la prima chiesa in suo onore. L’attale Basilica è il risultato di numerosi ampliamenti e trasformazioni della chiesa originaria.
A testimonianza della grande devozione verso la Santa imperatrice, con delibera comunale del 14 settembre 1862, Quartu aggiunge al suo nome quello della Santa Patrona divenendo così, Quartu Sant’Elena.
Sant’Elena viene festeggiata in città due volte l’anno: il 21 maggio e il 14 settembre.
I festeggiamenti settembrini vedono sempre un variegato programma di appuntamenti artistici e culturali che fanno da corona alle manifestazioni religiose, nucleo dei festeggiamenti, che hanno la massima espressione nelle tre solennità del 13 settembre, con la processione che attraversa le strade della città; del 14 settembre con la Santa Messa Solenne, generalmente presieduta dall’Arcivescovo di Cagliari; e della Santa Messa Solenne del 15 settembre.
Ad organizzare le manifestazioni civili provvede un Comitato stabile, ricostituito il 1 giugno 1968, che si prefigge di sensibilizzare la comunità con opportune iniziative atte alla conoscenza delle più genuine tradizioni religiose e civili.